UN MESSAGGIO PER GLI ULTIMI GIORNI

L’assicurazione di Dio trasmessa a noi tramite il profeta Isaia significa questo: “tutti coloro che si sono veramente pentiti del peccato e per fede hanno rivendicato il sangue di Cristo come loro sacrificio di espiazione, hanno avuto il perdono davanti al loro nome nei registri celesti; siccome sono diventati partecipi della giustizia di Cristo e i loro caratteri sono stati trovati in armonia con la legge di Dio, i loro peccati saranno cancellati ed essi stessi saranno considerati degni della vita eterna.”1 Consideriamo pertanto profondamente perché è necessaria la cancellazione dei peccati.
Dopo che l’uomo disubbidì alla legge di Dio in Eden, “l’alone di gloria che Dio aveva dato al santo Adamo, che lo copriva come un vestito, si allontanò da lui dopo la sua trasgressione. La luce della gloria di Dio non poteva coprire la disubbidienza e il peccato. Al posto della salute e della pienezza delle benedizioni, la povertà, la malattia e le sofferenze di ogni tipo furono la parte dei figli di Adamo.”2 Tragicamente, l’uomo perse grandi privilegi scegliendo le macchie del peccato.
“Satana fece cadere l’uomo e da quel tempo è stato il suo compito cancellare nell’uomo l’immagine di Dio e stampare sui cuori umani la sua stessa immagine.”3
“Prima dell’entrata del peccato, Adamo godeva di un’aperta comunione con il suo Creatore; ma quando l’uomo si separò da Dio a causa della trasgressione, questo alto privilegio fu tolto alla razza umana. Attraverso il piano di redenzione, tuttavia, è stata aperta una via tramite la quale gli abitanti della terra possono ancora avere un collegamento con il cielo.”4
La morte di Adamo ed Eva a causa della disubbidienza era certa. Se non ci fosse stato il piano di salvezza, essi sarebbero morti immediatamente quando mangiarono del frutto proibito
“Dio invece mostra il proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8). La profondità dell’amore di Dio espressa nelle parole, “Dio ha tanto amato il mondo”, può essere meglio compresa attraverso la stupefacente rivelazione che l’Agnello di Dio fu “ucciso fin dalla fondazion del mondo” (Apocalisse 13:8).
Mosso dall’amore che esisteva persino prima della nostra creazione, Dio fece una promessa di inimicizia contro l’empio (vedi Genesi 3:15). “Mentre [questa promessa] prediceva la guerra tra l’uomo e Satana, dichiarava che la potenza del grande avversario alla fine sarebbe stata spezzata.”5
“Nessuno se non Cristo poteva redimere l’uomo caduto dalla maledizione della legge e riportarlo in armonia con il Cielo.”6 Lo stupefacente amore di Dio fu manifestato attraverso il piano della salvezza per ristabilire il Suo piano perfetto per la razza umana. Il Signore istituì i servizi sacrificali per rivelare visivamente il Suo piano di salvezza.
L’espiazione è la riconciliazione di Dio con l’umanità attraverso la morte sacrificale di Cristo. Dopo aver dichiarato il piano di redenzione ad Adamo e ad Eva, Dio sostituì il vestito di luce e la copertura di foglie di fico con le tuniche di pelle, che rappresentavano il vestito della giustizia di Cristo e il vestimento della salvezza. Per fare quelle tuniche, doveva essere fatto un sacrificio, poiché “senza spargimento di sangue non c’è remissione di peccato” (Ebrei 9:22), perfigurando il sacrificio di Cristo sulla croce.
Dall’altare costruito da Abramo nel paese di Moria per offrire Isacco come sacrificio, al tempio edificato da Salomone sul Monte Moria per la presenza di Dio e i sacrifici di sangue animale attraverso i secoli, i simboli e i monumenti che proclamarono l’efficacia del sangue di Cristo per cancellare i peccati dell’uomo sono stati evidenti (Genesi 22:2; 2 Cronache 3:1). “La corretta comprensione del servizio nel santuario celeste è il fondamento della nostra fede.”7
“Il termine ‘santuario’ come viene usato nella Bibbia, si riferisce, dapprima, al tabernacolo costruito da Mosè, come modello delle cose celesti; e, secondariamente, al ‘vero tabernacolo’ in cielo, rappresentato dal santuario terreno.”8
Mentre era in viaggio verso Canaan, Dio ordinò ad Israele attraverso Mosè di costruirgli un santuario; affinchè Egli potesse dimorare in mezzo al popolo (Esodo 25:8). “Dio presentò dinanzi a Mosè sul monte una veduta del santuario celeste e gli ordinò di fare tutte le cose secondo il modello che gli era stato mostrato.”9
Il santuario terreno o tabernacolo era composto dal cortile, dal luogo santo e dal luogo santissimo, che rappresentavano l’opera profetizzata di Cristo dalla Sua nascita alla Sua cancellazione del peccato.
1. Il cortile (Esodo 27:9-18), l’area che circondava il tabernacolo e nella quale tutte le offerte venivano uccise, è un simbolo della terra dove Gesù, la grande offerta antitipica, fu destinato a morire per i nostri peccati (Giovanni 12:32,33).10 L’entrata singolare al cortile nel quale il peccatore portava l’offerta per il suo peccato, ci ricorda la fede in Cristo come l’unico accesso per la nostra relazione di patto con Dio (Giovanni 10:7,9). L’altare dell’offerta che veniva bruciata (Esodo 27:1-8) presso il quale veniva versato il sangue del sacrificio ed erano poste le ceneri dell’offerta bruciata (Levitico 6:10; Deuteronomio 12:27), prefigurava il versamento del prezioso sangue di Gesù, che avrebbe rimosso la maledizione del peccato da questa terra e avrebbe preparato la via per la sua purificazione tramite il fuoco (Malachia 4:1,3).11 Il sangue del sacrificio insegnava anche che era solo tramite il sangue di Gesù che noi abbiamo un ampio accesso alla presenza di Dio dentro il santuario (Ebrei 10:19,20). La conca dell’acqua (Esodo 30:17-21) tra l’entrata del cortile e il tabernacolo e nella quale i sacerdoti dovevano lavarsi mani e piedi prima di entrare nel tabernacolo, è una illustrazione adatta della verità insegnata a Nicodemo riguardo la purificazione spirituale necessaria per entrare alla presenza di Dio, della quale anche il battesimo è un simbolo (Giovanni 3:5).12
2. Il tabernacolo era diviso in due parti: il luogo santo e il lugo santissimo (Ebrei 9:1,2).
A. Il luogo santo aveva i seguenti arredi simbolici: La tavola dei pani della presentazione (Esodo 25:23-30) che ebbe il suo adempimento con Gesù, il pane della vita (Giovanni 6:48,33,51).13 Il candelabro (Esodo 25:31-40) rappresentava la chiesa (Apocalisse 1:12,20) che deve sostenere la lampada della parola (Salmi 119:105) mentre l’olio dentro ciascuna lampada simbolizza l’opera dello Spirito Santo sulla terra (Zaccaria 4:1-6,10; Apocalisse 5:6). L’altare dell’incenso (Esodo 30:1-7) rappresentava l’incessante intercessione fragrante di Gesù mescolata con le nostre preghiere (Ebrei 7:25; Apocalisse 8:3,4).
B. Il luogo santissimo (Ebrei 9:3-5) aveva i seguenti arredi ed elementi simbolici: l’arca del patto (Esodo 25:10-22), un simbolo della presenza divina di Dio.14 Dentro l’arca c’erano le due tavole di pietra con i Dieci Comandamenti scritti dal dito di Dio (Deuteronomio 10:4,5). Questi erano e rimangono l’espressione dell’immutabile carattere di Dio.15 Il propiziatorio (Esodo 25:17-21) che copriva la legge trasgredita, era dove la presenza visibile di Dio si manifestava (Esodo 25:32; 30:6). Questo rappresentava l’unione della misericordia e della giustizia nel piano di rendenzione ed era un simbolo adatto del trono del grande Dio, che proclama il Suo nome come “misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà e fedeltà” (Esodo 34:5-7).16 Il vaso di manna (Ebrei 9:4) era un ricordo della cura provvidenziale di Dio quando fece piovere il pane sul Suo popolo nel deserto per sostenerlo in vita (Esodo 16:32l33). Così, oggi, nella Sua cura per noi, Dio ha fatto giungere a noi i preziosi raggi di luce sulla questione dell’alimentazione che si dimostreranno una benedizione per tutti coloro che li raccoglieranno.17 Quando condivideremo questa luce, le porte si apriranno per la predicazione del Vangelo. In questo modo, il messaggio sulla salute deve essere il braccio destro del messaggio del terzo angelo.18 La verga di Aronne che era fiorita (Ebrei 9:4) era un ricordo per rispettare il sistema di ordine e di guida che Dio aveva stabilito per la Sua chiesa.19
Il santuario terreno e i suoi servizi simbolici furono istituiti temporaneamente da Dio per insegnare ad Israele e a noi il sistema dei sacrifici, il perfetto e completo piano di salvezza e il ministero di Cristo nel santuario celeste. La morte di Cristo sulla croce cancellò gli ordinamenti dei sacrifici del santuario terreno e perciò essi oggi non hanno più significato (Colossesi 2:14; Ebrei 9:8-14).
Ci sono delle distinzioni notevoli tra il sacerdozio di Gesù paragonato al sacerdozio terreno.
Dio scelse la tribù di Levi per servire nel sacerdozio del tabernacolo terreno (Numeri 1:50; Esodo 28:1; Levitico 21:17-23). Ma Gesù non poteva essere un sommo sacerdote sulla terra, “è noto infatti che il nostro Signore è nato dalla tribù di Giuda, per la quale Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio” (Ebrei 7:14). Un sommo sacerdote era scelto dal suo popolo (Ebrei 5:1). Poiché Gesù divenne sommo sacerdote dell’umanità in cielo, perché “egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla discendenza di Abraamo” (Ebrei 2:16). A differenza del sacerdozio dei Leviti, il sacerdozio di Gesù, secondo l’ordine di Melchisedec, non ha inizio né fine (Ebrei 7:3).
Due eventi segnarono la transizione dal sacerdozio terreno a quello celeste. Quando Cristo fu inchiodato sull croce, “la rottura del velo del tempio dimostrò che i sacrifici e gli ordinamenti ebrei non sarebbero più stati accettati.”20 Strappando la sua veste [Caiafa] si escluse da un ruolo di rappresentante (di Dio). Egli non fu più accettato da Dio come il sommo sacerdote officiante.”21
I servizi sacrificali quotidiani erano eseguiti nel cortile e nel luogo santo per indicare il futuro sacrificio del Messia sulla croce. Al peccatore veniva richiesto di portare un giovane animale (agnello) senza macchia come un’offerta per il peccato. L’agnello (Esodo 12:21) rappresentava Gesù, l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo (Giovanni 1:29; 1 Corinti 5:7). Il peccatore aveva posto le sue mani sul capo dell’animale mentre, confessando i suoi peccati uccideva personalmente l’animale.
Il sacerdote prendeva il suo sangue, lo spruzzava sulle corna dell’altare e versava il rimanente in fondo all’altare o lo spruzzava dinanzi al velo sopra l’altare dell’incenso nel luogo santo o mangiava parte dell’offerta prima di entrare nel luogo santo. Il servizio completo rappresentava il trasferimento dei peccati dal peccatore al santuario (Ebrei 9:6; Levitico 4:3,7,33,34; 6:10; 10:17,18).
“Quando il sacerdote di mattina e di sera entrava nel luogo santo nel tempo dell’incenso, il sacrificio quotidiano era pronto per essere offerto sull’altare nel cortile fuori… [gli adoratori] si univano in silenziosa preghiera, con i loro volti verso il luogo santo. In questa maniera le loro petizioni salivano con la nube di incenso, mentre la fede si impossessava dei meriti del Salvatore promesso e prefigurato dal sacrificio di espiazione.”22
“I peccati di Israele in questa maniera venivano trasferiti nel santuario e quindi i luoghi santi erano contaminati; era necessaria quindi un’opera speciale per rimuovere quei peccati. Dio ordinava che un’espiazione fosse fatta per ciascuno dei sacri luoghi, come per l’altare, per ‘purificarlo e santificarlo da ogni impurità dei figli di Israele.’ ”23
Il Giorno dell’Espiazione (Yom Kippur) è il decimo giorno del settimo mese di Tishrei (tra settembre e ottobre) e rimane il giorno più santo nel calendario ebraico (Levitico 23:27).
“Una volta all’anno, nel gran Giorno dell’Espiazione, il sacerdote entrava nel luogo santissimo per la purificazione del santuario. L’opera lì compiuta completava il ciclo di un anno del servizio (Ebrei 9:7).”24
“Ogni uomo doveva affliggere la propria anima mentre l’opera di espiazione andava avanti. Tutte le attività erano messe da parte e tutta la congregazione di Israele trascorreva quel giorno in solenne umiliazione dinanzi a Dio, con preghiere, digiuno e profonda investigazione del cuore… Questo era il servizio compiuto ‘come esempio e ombra delle cose celesti’ (Ebrei 8:5).”2
Dopo l’ascensione di Cristo in cielo, Egli iniziò la Sua opera come nostro Sommo Sacerdote. “per diciotto secoli questa opera di ministero è continuata nel primo luogo del santuario. Il sangue di Cristo, implorando in favore dei credenti pentiti, assicurò loro il perdono e l’accettazione da parte del Padre, tuttavia i loro peccati rimanevano nei registri.”26
“Come la purificazione simbolica del terreno era compiuta tramite la rimozione dei peccati con i quali era contaminato, così la purificazione attuale del celeste deve essere accompagnata dalla rimozione, o cancellazione dei peccati che sono lì registrati. Ma prima che questo possa avvenire ci deve essere un esame dei registri per determinare chi, attraverso il pentimento dei peccati e la fede in Cristo, ha titolo ai benefici della Sua espiazione. La purificazione del santuario implica quindi un’opera di investigazione e giudizio. Questa opera deve essere compiuta prima della venuta di Cristo per redimere il Suo popolo.”27
“Nel gran giorno dell’espiazione finale e del giudizio investigativo gli unici casi considerati sono quelli del professante popolo di Dio [1 Pietro 4:17]. Il giudizo degli empi è un’opera distinta e separata e avverrà in un periodo successivo.”28
“Nel tempo fissato per il giudizio – la fine dei 2300 giorni, nel 1844 – iniziò l’opera di investigazione e di cancellazione dei peccati. Tutti coloro che hanno qualche volta preso su di sé il nome di Cristo devono passare per il proprio scrutinio investigativo. I vivi e i morti devono essere giudicati ‘dalle cose scritte nei registri, secondo le loro opere.’ ”29
“I registri in cielo, nei quali sono registrati i nomi e le azioni degli uomini, devono determinare le decisioni del giudizio…
“Il libro della vita contiene i nomi di tutti coloro che sono entrati al servizio di Dio… [Luca 20:20; Filippesi 4:3; Daniele 12:1; Apocalisse 21:27.]
“Un libro dei ricordi è scritto dinanzi a Dio, nel quali sono registrate le buone azioni di ‘quelli che temono il Signore e rispettano il suo nome’ (Malachia 3:16; Nehemia 13:14)… Ogni azione di giustizia è immortalata.
“C’è un registro anche dei peccati degli uomini.”30 Ogni cattiva azione, ogni parola oziosa pronunciata saranno giudicate (Ecclesiaste 12:14; Matteo 12:36,37; 1 Corinzi 4:5; Isaia 65:6,7).
“I peccati di cui non ci si è pentiti e che non sono stati abbandonati, non verranno né perdonati né cancellati dal libro delle memorie, ma testimonieranno contro il peccatore nel giorno di Dio . … Il peccato può essere negato, nascosto al padre, alla madre, alla moglie, ai figli, agli amici; il colpevole può essere il solo a conoscere il suo errore, ma esso è noto alle intelligenze del cielo. … Dio tiene conto di ogni atto falso e di ogni procedimento ingiusto.”31
“Ogni opera umana viene sottoposta a Dio ed è registrata come atto di fedeltà o di infedeltà. Accanto a ciascun nome, nei libri del cielo, vengono segnati con assoluta esattezza ogni parola cattiva, ogni atto egoistico ogni dovere non assolto, ogni peccato segreto, ogni falsità.”32 “Quanto solenne è il pensiero che, giorno dopo giorno, tutto ciò che pensiamo, diciamo o facciamo è scritto nei registri del cielo… I nostri atti, le nostre parole e perfino le nostre intenzioni più segrete… anche se noi li dimentichiamo, testimonieranno o in favore della nostra giustificazione o per la nostra condanna.”33
“Se alcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocato presso il Padre, cioè Gesù Cristo, il giusto” (1Giovanni 2:1). Vedi anche Ebrei 9:24.
“Quando nel giudizio i libri vengono aperti, si esamina davanti a Dio la vita di tutti coloro che hanno creduto in Gesù. Cristo, nostro avvocato, cominciando da coloro che per primi vissero sulla terra, presenta i casi di ogni generazione successiva per poi concludere con quella dei viventi. Ogni nome è citato, ogni caso viene esaminato attentamente: alcuni nomi vengono accettati, altri respinti. Se qualcuno ha ancora dei peccati segnati nei libri, di cui non si è pentito e che quindi non sono stati perdonati, il suo nome viene depennato dal libro della vitae la registrazione delle sue buone azioni è cancellata dal libro delle memorie di Dio…
“Nel registro del cielo, il perdono è segnato accanto ai nomi di coloro che si sono pentiti dei propri peccati e che per fede hanno reclamato il sangue di Gesùcome loro sacrificio espiatorio; resi partecipi della giustizia di Cristo, i loro caratteri rispondono alle esigenze della legge di Dio, i loro peccati sono cancellati e sono ritenuti degni della vita eterna.” [Isaia 43:25; Apocalisse 3:5; Matteo 10:32,33]34
La nostra giusta comprensione dell’opera del giudizio investigativo ci richiede di seguire un’azione decisiva riguardo la nostra salvezza.
“Tutti coloro che desiderano che i loro nomi rimangano scritti nel libro della vita dovrebbero ora, nei pochi giorni che ancora rimangono del tempo di grazia, rendersi conto del proprio stato nei confronti di Dio, provare un sincero dolore per i propri peccati e dimostrare un vero pentimento. È necessario un profondo e scrupoloso esame di coscienza. Molti cristiani dovranno rinunciare alla leggerezza e alla frivolezza.”35
Abbiamo bisogno di operare la nostra stessa salvezza con timore e tremore. (Filippesi 2:12.) “Quando finirà il giudizio investigativo, il destino di tutti sarà deciso per sempre: o per la vita o per la morte. Il tempo di grazia si chiuderà poco prima dell’apparizione del nostro Signore sopra le nuvole del cielo… Gesù dichiara: chi è contaminato si contamini ancora; e chi è giusto pratichi ancora la giustizia e chi è santo si santifichi ancora. Ecco, io vengo tosto, e il mio premio è meco per rendere a ciascuno secondo che sarà l’opera sua” (Apocalisse 22:11, 12).”36
“I giusti e i malvagi vivranno ancora sulla terra. Gli uomini continueranno a piantare e a costruire, a mangiare e a bere, inconsapevoli del fatto che la sentenza finale sia già stata pronunciata nel santuario celeste e sia irrevocabile… Silenziosamente, in modo furtivo e inatteso come il ladro di notte, giungerà l’ora decisiva che segnerà il destino eterno in ogni uomo, l’ora in cui l’offerta misericordiosa fatta all’uomo colpevole sarà ritirata.
“’ Vegliate dunque... che talora, venendo egli all’improvviso, non vi trovi addormentati” (Marco 13:35, 36). È pericolosa la condizione di chi, stanco di vegliare, si volge verso le attrazioni che ci offre la società. Mentre l’uomo d’affari è intento a ricercare nuove possibilità di guadagno, chi ama il piacere segue le proprie inclinazioni e chi è schiavo della moda si preoccupa della sua apparenza, il Giudice di tutta la terra potrebbe pronunciare la sentenza: “... ‘tu sei stato pesato con la bilancia, e sei stato trovato mancante’ (Daniele 5:27)”.37
Il popolo di Dio non dovrebbe considerarsi libero dal peso del peccato fin quando Dio non avrà distrutto l’autore del peccato. Oggi è il tempo di affliggerci, investigare profondamente i nostri cuori e pregare seriamente per la cancellazione dei nostri peccati invece della cancellazione dei nostri nomi dal libro della vita, Amen.