UN MESSAGGIO PER GLI ULTIMI GIORNI

“Aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del grande Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo” (Tito 2:13).
“Una delle più solenni e gloriose verità rivelate nella Bibbia è quella della seconda venuta di Cristo per completare la grande opera di redenzione. Per il popolo pellegrino di Dio, così a lungo lasciato a soggiornare nella ‘regione e nell’ombra della morte’ una gioia preziosa che ispira speranza viene data nella promessa della Sua apparizione, che è la ‘resurrezione e la vita’, ‘per riportare a casa chi è in esilio.’ La dottrina del secondo avvento è la vera nota dominante delle Sacre Scritture.”1
Ero un bambino di 11 anni quando frequentai i raduni della nostra chiesa con la mia famiglia per la prima volta. Lì iniziai ad ascoltare per la prima volta il meraviglioso messaggio del ritorno di Gesù Cristo sulla terra; i grandi eventi rivelati nelle profezie che sono stati adempiuti esattamente e nel tempo predetto da esse, sono la prova che potremo vedere quell’evento entro breve tempo.
Poco prima che Gesù venisse nel Getsemane per l’ultima volta per pregare, annunciò ai Suoi discepoli che li avrebbe lasciati perchè la Sua missione terrena stava per finire ed Egli stava per ritornare al posto dove, per ora, essi non potevano accompagnarlo. Vedendo la naturale reazione di tristezza dei discepoli e forse di abbandono, Gesù disse loro: “il vostro cuore non sia turbato“ (Giovanni 14:1). Quelle parole diede loro speranza e, come loro, Gesù desidera dare ad ogni credente la fiducia di sapere che Egli comprende tutte le circostanze della vita e che Egli ha tutto ciò di cui l’anima ha bisogno per essere in pace. Poi disse loro: “nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve lo avrei detto; io vado a prepararvi un posto“ (Giovanni 14:2).
Quelle mansioni rappresentano una casa e una casa è il posto dove noi tutti generalmente troviamo sicurezza, pace e felicità. Quella promessa dovrebbe essere una grande ispirazione per ciascuno di noi. Noi raggiungeremo una casa dove anche “il lupo e l’agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come il bue“ (Isaia 65:25). Quella dimora sarà lontana da tutto ciò che oggi ci porta tristezza e insicurezza, dove “Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e la morte non ci sarà più; e non vi sarà più cordoglio nè grido nè fatica“ (Apocalisse 21:4).
Ma la promessa successiva fu grande come quella precedente: “e quando sarà andato e vi avrò preparato il posto, ritornerò e vi accoglierò presso di me, affinchè dove sono io siate anche voi“ (Giovanni 14:3). “Tornerò“ fu il balsamo di cui i discepoli avevano bisogno in quel momento. Non sapevano ancora la prova che li attendeva, ma da allora in poi questa promessa sarebbe stata il centro della loro attenzione e motivazione per uscire a predicare il Suo ritorno e sforzarsi di far conoscere Gesù Cristo ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo.
Quaranta giorni dopo la Sua resurrezione, Gesù condusse i Suoi discepoli sul Monte degli Ulivi, vicino a Betania, di fronte alla città di Gerusalemme, dove Egli era stato rigettato e poi condannato a morte. Fu il momento dell’addio e dell’opportunità di dare le ultime istruzioni a questo gruppo di uomini e donne che rappresentavano la pecora perduta che era stata trovata. Le parole di Gesù non erano rimproveri per i loro errori o i loro fallimenti ma erano parole della più profonda tenerezza e simpatia.
“Con le mani tese, come per benedirli e assicurarli della Sua cura e della Sua protezione, lentamente si staccò da loro, assunto in cielo da una potenza più forte dell’attrazione terrestre. Mentre spariva ai loro sguardi, i discepoli intimoriti videro per l’ultima volta, con occhi pieni di stupore, il loro Signore che ascendeva al cielo. Una nuvola Lo nascondeva al loro sguardo e mentre una schiera di angeli Lo accoglieva, giungevano alle loro orecchie le Sue parole: ‘Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente’. Nello stesso istante udirono la melodia dolce e gioiosa del coro degli angeli.”2
In quel momento due potenti angeli in forma di uomini, con la simpatia e l’amore per i discepoli che stavano guardando verso il cielo, si avvicinarono e chiesero loro: “uomini Galilei, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che, tolto da voi, è stato accolto in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo” (Atti 1:11). Questo era lo stesso messaggio di speranza che Gesù aveva detto loro tempo prima, “or quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria” (Matteo 25:31). Questa fu la stessa rivelazione che Giovanni ricevette sull’isola di Patmos, “ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà, anche quelli che l’hanno trafitto, e tutte le tribù della terra faranno cordoglio per lui. Si, amen” (Apocalisse 1:7). Gli angeli avevano assicurato loro che questo stesso Gesù che avevano visto salire in cielo sarebbe tornato nella stessa maniera come era salito. Egli verrà, davvero, tra le nuvole e ogni occhio Lo vedrà.
Comprendiamo di più il fatto che il tempo della fine era qualcosa che attraeva l’attenzione dei discepoli – e dovrebbe attrarre pure la nostra. Essi vennero a Gesù privatamente per chiedere: “dicci, quando avverranno queste cose? E quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?“ (Matteo 24:3).
Nei posti dove la tecnologia è più sviluppata e i viaggi vengono fatti con i moderni mezzi di trasporto, diamo stretta attenzione ai segnali che il satellite navigatore o il dispositivo GPS ci da, riguardo la distanza rimanente che ci separa dalla destinazione o le possibili alternative nel tragitto scelto. Anche i segni vicini alle strade ci aiutano. Le profezie bibliche sono molto simili al GPS e ci dicono dove ci troviamo cosicchè possiamo essere preparati e guidati con sicurezza alla destinazione.
“E Gesù rispondendo, disse loro: guardate che nessuno vi seduca. Poichè molti verranno nel mio nome, dicendo: ‘Io sono il Cristo‘; e ne sedurranno molti” (Matteo 24:4,5). Perchè Cristo presentò questo come il primo segno prima della fine? La risposta ci viene data dall’apostolo Pietro: ‘siate sobri, vegliate, perchè il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa divorare’ (1Pietro 5:8). Cari fratelli e sorelle, anche Satana conosce le profezie della Bibbia e sa che la venuta di Cristo metterà fine al suo regno di terrore. Ecco perchè, con grande astuzia e inganno – proprio come il leone che osserva la sua preda prima di attaccarla – introduce false dottrine mescolate con parti della verità per far cadere i credenti nelle sue trappole. La diffusione dell’Islam, del Buddismo, dell’agnosticismo e di altre filosofie correnti in tutto il mondo, ha distorto la percezione degli uomini del carattere dell’unico vero Dio, il Creatore dei cieli e della terra e li ha allontanato dall’unica vera fonte di conoscenza, la Bibbia.
La nostra unica sicurezza sta nel studiare le Sacre Scritture con molta preghiera e dedizione. E‘ l’unica cosa che può proteggerci dall’errore. Se facciamo così, sicuramente saremo in grado di affermare: “alla legge e alla testimonianza! Se non parlano secondo questa parola è perchè in essi non c’é luce” (Isaia 8:20). Con il frequente studio di esse saremo in grado di conservare nelle nostre menti l’unico tesoro che ci farà affermare: “sta scritto.” Ecco però un avvertimento: con i progressi tecnologici è sempre più comune vedere che i credenti hanno abbandonato la lettura convenzionale della Bibbia cartacea. D’altra parte, è più facile per noi portare sempre libri, lezioni, innari nei nostri dispositivi elettronici. Ma dall’altra parte, al minimo segno di un messaggio che ci raggiunge o la minima distrazione, abbandoniamo lo studio e la nostra mente rapidamente cambia in direzione di altre cose che spesso non hanno niente a che fare con quel momento. Con grande facilità e con questo metodo, Satana ha molte volte cercato di separare i credenti dallo studio della verità.
Gesù avvertì i Suoi discepoli: “allora sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, perchè bisogna che tutte queste cose avvengano, ma non sarà ancora la fine. Infatti si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno e vi saranno carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi“ (Matteo 24:6,7). Negli anni recenti abbiamo testimoniato lo sconvolgimento nel quale vivono le nazioni. Mentre tutti attualmente stanno cercando la pace, sono scoppiate grandi guerre che hanno ucciso migliaia di persone nel mondo. Lo spostamento di migliaia di rifugiati causati dalle guerre e dalle instabilità politiche in molti paesi li ha portati in diverse direzioni, creando delle vere crisi umanitarie dove prevalgono il dolore e la fame. Nonostante questi orrori, i budget milionari delle grandi potenze sono stanziati per pagare le armi e munizioni per continuare le guerre.
D’altra parte, mentre in alcuni paesi c’è abbondanza di cibo e molte persone si ammalano a causa dei pasti veoloci e di tutto il cibo spazzatura che consumano e dove ogni giorno migliaia di tonellate di cibo finiscono nelle immondizie, ci sono anche altri posti dove migliaia muoiono di fame. E’ difficile accettare questo nel venunesimo secolo, con tutti i progressi tecnologici e la comodità e la velocità con le quali possono essere trasportate le cose. Ci sono posti dove le persone muoiono di malattie causate dall’assenza di acqua potabile o da debolezze dovute al fatto che non hanno niente da mangiare. Le catastrofi naturali che sono avvenute nelle recenti decadi sono anche tra i segni ai quali Gesù si riferiva. Come le siccità sterminano la vita in alcune regioni del pianeta, le inondazioni causate da piogge estreme e anormali o tornadi e uragani lasciano distruzione e migliaia di vittime. Negli anni recenti dei violenti terremoti sono avvenuti in diversi posti e non solo sono aumentati in potenza, ma anche nei grandi numeri di vittime che lasciano dietro di sé.
“Quanto spesso sentiamo di terremoti e tornado, di distuzioni causate dal fuoco e dalle inondazioni, con grandi perdite di vita e di proprietà! Queste calamità apparentemente sono degli scoppi capricciosi di forze della natura disorganizzate e sregolate, completamente fuori dal controllo dell’uomo; ma in tutte esse, può essere letto lo scopo di Dio. Esse sono degli strumenti tramite i quali Egli cerca di svegliare gli uomini e le donne ad un senso del loro pericolo.”3 Gli scienziati e i filosofi, cercando spiegazioni e modi per prevenire questi eventi, hanno concluso che tutto è un prodotto del cambiamento climatico e che questa è la causa perché la natura reagisce in questa maniera. Una volta ancora le teorie umane allontanano le orecchie delle persone dalla vera causa di questi eventi. E’ vero che la natura soffre ed è alterata dalle cattive azioni dell’umanità, ma non dobbiamo ignorare che questi sono anche i segni ai quali si riferiva Gesù. Non dovremmo neanche ignorare le conseguenze che patiranno coloro che hanno distrutto la terra. “E le nazioni si erano adirate, ed è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i monti e di dare il premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi e di distruggere quelli che distruggono la terra” (Apocalisse 11:18). La grande opera della creazione viene sterminata e i responsabili della sua deteriorazione saranno puniti
Sono questi eventi i segni che Gesù dichiarò ai Suoi discepoli sarebbero serviti come guida per saper distinguere il tempo? Si, lo sono. Poichè i discepoli chiesero quando sarà la fine dei tempi? Non possiamo fissare una data, possiamo solo interpretare i segni e comprendere che non c’è ancora tanto tempo lasciato a questo mondo e ai suoi abitanti. “Quanto poi a quel giorno e a quell’ora, nessuno li conosce, neppure gli angeli dei cieli, ma soltanto il Padre mio” (Matteo 24:36).
Gesù indicò che il tempo della fine sarebbe stato simile al tempo prima del diluvio. “Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e si andava a marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e la gente non si accorse di nulla finchè venne il diluvio che portò via tutti quanti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo” (Matteo 24:37-39).
Mangiare, bere o sposarsi non sono cose sbagliate. Cosa le ha reso abominevoli a Dio sono gli estremi ai quali l’uomo le ha portato. Le malattie più comuni oggi sono in gran parte dovute al mangiar male, alle abitudini del bere, ad uno stile di vita sedentario e all’uso e abuso di sostanze che sono dannose per la salute.
“L’UNICO SCOPO DEL TEMPO DI PROVA CHE NOI GODIAMO OGGI E’ USARLO PER LA NOSTRA CONSACRAZIONE E PREPARAZIONE PER IL GRAN GIORNO DELLA VENUTA DI CRISTO”
L’esposizione prolungata agli agenti tossici come quelli respirati nelle grandi città o all’uso del tabacco e delle droghe non sono stati solo la causa di molte malattie, ma anche di alterazioni genetiche che predispongono alle malattie degenerative o autoimmuni. La storia di ciò che successe a Sodoma e a Gomorra, come pure l’esperienza vissuta dal popolo di Israele a Sittim di fronte alla terra promessa, sono un avvertimento che fu registrato per insegnarci che la sensualità e le passioni non controllate possono portare gli esseri umani a commettere dinanzi a Dio gli atti più abominevoli e vili che possiamo immaginare. “Attraverso le epoche ci sono relitti di carattere che si sono infranti nelle rocce dell’indulgenza sensuale. Mentre ci avviciniamo alla fine dei tempi, mentre il popolo di Dio si trova ai confini della Canaan celeste, Satana, come nel tempo passato, raddoppierà i suoi sforzi per impedire ad esso di entrare nella bella terra. Egli prepara le sue trappole per ogni anima. Non sono solo gli ignoranti e gli incolti che devono stare attenti; egli preparerà le sue tentazioni per quelli che sono nelle posizioni più alte e che hanno gli incarichi più santi; se li può portare a contaminare le loro anime, potrà attraverso di essi distruggere molti. Egli usa gli stessi strumenti oggi come tremila anni fa. Attraverso le amicizie mondane, tramite il fascino della bellezza, la ricerca dei piaceri, l’allegria, le feste le bevande alcoliche, egli tenta le persone a violare il settimo comandamento.”4
E‘ privilegio di ogni cristiano non solo aspettare ma anche affrettare la venuta del nostro Signore Gesù Cristo“ (2 Pietro 3:12, margine). Se tutti coloro che professano il Suo nome portassero frutto alla Sua gloria, quanto rapidamente tutto il mondo sarebbe seminato con il seme del Vangelo. L’ultimo grande raccolto sarebbe maturo rapidamente e Cristo verrebbe per raccogliere il prezioso grano.”5
E‘ nostro privilegio parlare della beata speranza che è il ritorno di Gesù Cristo. E‘ nostro privilegio far anche la stessa opera di riforma che fece Giovanni Battista per preparare la via per la prima venuta del Signore. “Il grande argomento della riforma deve essere presentato e la mente pubblica deve essere destata. La temperanza in tutte le cose deve essere connessa con il messaggio, per allontanare il popolo di Dio dalla sua idolatria, ghiottoneria e stravaganza nel vestiario e da altre cose.”6
Oggi è il tempo per fare un cambiamento nella nostra vita, quando la nostra ubbidienza ai comandamenti di Dio rivela che Lo amiamo veramente. Non c’é tempo da perdere. Dobbiamo chiudere decisamente le porte a tutto ciò che non rappresenta il carattere di quel popolo che si sta preparando per essere traslato nelle mansioni celesti. Le nostre opere dovrebbero dimostrare che “la nostra cittadinanza è nei cieli, da dvoe aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore” (Filippesi 3:20).
“Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcui; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento“ (2 Pietro 3:9). L’unico scopo del tempo della prova che noi godiamo oggi è usarlo per la nostra consacrazione e preparazione per il gran giorno della venuta di Cristo. Ogni giorno che passa è un giorno in meno nel calcolo fino alla fine. Se Gesù non è ancora ritornato è semplicemente perchè Egli ci sta dando il tempo affinchè possiamo tutti passare per la penitenza e possiamo sperimentare un pentimento completo e sperimentare una profonda e genuina conversione nella nostra vita.
La nostra salvezza fu acquistata dal prezioso sangue di Cristo, l’Agnello senza macchia e senza difetto (1 Pietro 1:18,19) per raggiungere quelle mansioni che“occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell’uomo”, perchè esse “sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano” (1 Corinzi 2:9). Le attrazioni che ci offre questo mondo, le sue feste e tradizioni, le mode o decorazioni inutili, i cibi e le bevande malsani o l’amore per il denaro e per i possedimenti terreni ci separano dal prezioso messaggio della venuta del Signore e dalla consapevolezza che oggi è il tempo per prepararci!
Solo la grazia di Dio può aiutarci a prepararci per la Sua venuta. Solo l’opera dello Spirito Santo può convincerci nella chiamata al pentimento e alla conversione. Possa la nostra preghiera quotidiana essere “venga il tuo regno.“ Possa la beata speranza essere come una torcia che illumina il nostro pellegrinaggio su questo mondo oscuro così pieno di male e di sofferenze. Possa il nostro scopo essere quello di progredire continuamente verso lo scopo, fino al premio della suprema chiamata (Filippesi 3:14) per riflettere Gesù ogni giorno in ogni azione. Possa la religione pura e incontaminata (Giacomo 1:27) essere il risultato di Cristo in noi.
“Quando il carattere di Crsito sarà perfettamente riprodotto nel Suo popolo, allora Egli verrà per rivendicarlo come Suo.”7 Maranatha, il Signore viene! Egli dichiara: “Si, vengo presto! Amen! Vieni, Signore Gesù!” (Apocalisse 22:20).